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Come paghiamo?

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21 luglio 2023

Cresce l’uso degli strumenti di pagamento elettronici, ma serve ancora lavorare sulle competenze

La maggioranza degli italiani usa abitualmente strumenti elettronici per effettuare pagamenti, acquisti o trasferimenti di denaro, ma una fetta rilevante ancora preferisce usare il contante, spesso per scarsa conoscenza o per paura di restare vittima di truffe, secondo quanto emerge da un’indagine effettuata a settembre dall’Istituto Piepoli. 

Secondo l’indagine, realizzata su un campione di 500 cittadini, rappresentativo della popolazione italiana, e commissionata dalla società PagoPA in occasione del Mese dell’educazione finanziaria (ottobre 2022):

  • il 68 per cento dei cittadini sopra i 18 anni usa regolarmente uno strumento di pagamento elettronico anche per le spese correnti;
  • il 13 per cento preferisce pagare in contanti;
  • il residuo 19 per cento non usa strumenti di pagamento elettronici

Carta di credito e carta di debito sono gli strumenti più diffusi, usati rispettivamente dal 42 e dal 35 per cento del campione, mentre restano indietro servizi di banking online (usati abitualmente soltanto dall’11 per cento del campione) e app per pagare (8 per cento). 

In particolare, a usare le app è la parte più giovane del campione (il 16 per cento nella fascia 18-34 anni), mentre si concentrano nella fascia più anziana della popolazione quelli che non usano affatto sistemi di pagamento elettronico (ben il 26 per cento tra gli over 55).

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Launch Pad

I dati da cui partire, sempre

70%

La percentuale della popolazione tra i 16 e i 74 anni che dovrà avere competenze digitali almeno di base entro il 2026 secondo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. A ottobre 2022 sono stati pubblicati i primi due bandi del Fondo per la Repubblica Digitale (350 milioni tra il 2022 e il 2026), dedicati alle competenze digitali per donne tra i 18 e i  50 anni (5 milioni) e i NEET (Not in Education, Employment or Training) tra i 15 e i 34 anni (8 milioni).

 

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Ospiti, opinioni, best practice

L’Italia e il gap di competenze economico finanziarie e digitali

di Magda Bianco, Capo del Dipartimento Tutela dei clienti e educazione finanziaria e G20/GPFI Co - Chair, Banca d’Italia

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Le competenze economico finanziarie sono ancora piuttosto basse in Italia: se confrontiamo questo indicatore nella popolazione adulta italiana con quello degli altri Paesi Ocse, riscontriamo un leggero ritardo su cui dobbiamo lavorare.

Negli ultimi anni, in cui abbiamo avuto a disposizione indagini regolari per osservare come cambiano le conoscenze, i comportamenti e le attitudini della popolazione, abbiamo rilevato:

  • un lieve aumento delle conoscenze di base, su temi economici e finanziari come il rischio, il rendimento, l’inflazione; 
  • una situazione stabile per quanto riguarda i comportamenti delle persone, come la capacità di pianificare, di fare scelte attente e razionali;
  • nessun miglioramento per quanto riguarda le attitudini nella fascia adulta della popolazione, come l’orientamento a tener conto del futuro, l’attenzione al risparmio o la tendenza all’indebitamento.

Questo divario di competenze può avere ripercussioni concrete. 

Ad esempio, sebbene dal punto di vista strutturale il nostro Paese abbia un indebitamento privato più contenuto rispetto ad altri Paesi, le difficoltà degli ultimi anni hanno fatto crescere il rischio di sovraindebitamento, ovvero l’assunzione di debito sopra le proprie capacità di rimborsarlo. 

Come istituzioni, insieme a organismi come le associazioni di consumatori, prestiamo grande attenzione al monitoraggio dell’indebitamento dei privati e cerchiamo di offrire iniziative di educazione finanziaria mirate. Al tempo stesso ci impegniamo per informare sugli strumenti di tutela che esistono, come la legge sulla gestione della crisi da sovraindebitamento, che consente ai privati di trovare accordi con i propri creditori. 

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PagoPA Universe

Notizie dal nostro mondo

La libertà di scegliere come pagare, in trasparenza: da PagoPA un nuovo strumento online per i cittadini

La libertà dei cittadini di utilizzare i servizi digitali di pagamento passa anche dalla trasparenza e dall’accesso alle informazioni. Per questo il sito di pagoPA (alla voce Trasparenza costi) si arricchisce di un simulatore che permette di consultare le commissioni applicate dai diversi Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) presenti sulla piattaforma, in base all’importo dovuto, al canale (app IO, sito dell’Ente o sito di pagoPA) e al metodo utilizzato (carte, conto corrente, app e altri). Un servizio in più, per decidere dove, come e con quale operatore pagare i servizi pubblici sui canali online gestiti da PagoPA S.p.A.

Vai al simulatore!

 

PagoPA nel consorzio NOBID per il progetto pilota Digital Wallet europeo legato ai pagamenti

PagoPA S.p.A. è parte del consorzio internazionale NOBID (The Nordic-Baltic eID Project), che ha lo scopo di lavorare per la costruzione di un sistema europeo per la gestione di pagamenti e identità digitali, in linea con le linee guida del portafoglio di identità europeo (Digital Wallet).

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